30/12/08

Concorso



Visto che siete stati bravi vi ricordo che dal 1 al 31 di Gennaio 2009 potete inviare le tavole per partecipare al concorso della Fundacion Santa Maria.

18/12/08

Siete stati bravi?

illustrazione di Thomas Nast


05/11/08

Il sito di tullio


Sono finalmente riuscito a mettere qualche illustrazione sul sito
www.tulliocorda.it
Mi piacerebbe avere qualche consiglio spietato sugli ultimi lavori
Grazie a chiunque lo faccia

Il Mostro Unico. (di Stefano Benni)


Il mostro unico


Cari studenti facinorosi, sono la vostra amata ministra Gelmini.
Dopo il cinque in condotta e il maestro unico, ho una nuova idea che potrà risollevare la scuola italiana.
Da dove inizia l'istruzione? Dall'asilo. E proprio qui bisogna intervenire, perché i bambini diventino obbedienti e ligi al dovere.
E le favole, con la loro sovrabbondante fantasia e il loro dissennato spreco di personaggi, li allontanano dal sano realismo e dal doveroso conformismo e alimentano il pericolo del fuori tema, della deboscia, della droga e del bullismo facinoroso.
Perciò per decreto legge istituisco il Mostro Unico.
Sarà proibito leggere favole che contengano più di un mostro o di un cattivo, con relativo aggravio per la spesa pubblica, e soprattutto si dovrà, in ogni fiaba, sottolineare la natura perversa, facinorosa e vetero-comunista di questo mostro.

Secondo il DMU (decreto mostro unico) sono proibiti ad esempio Biancaneve e i sette nani, perché Grimilde e la strega sono un costoso e inutile sdoppiamento di personalità nocivo all'immaginario dei giovani alunni, per non parlare dell'ambigua convivenza tra Biancaneve e i sette piccoli operai, di cui uno, Brontolo, sicuramente della Cgil.

Cappuccetto Rosso è ammesso, ma si sottolinei come il cacciatore è evidentemente della Lega e il lupo di origine transilvana e rumena.

Proibito Ali Babà e i quaranta ladroni, ne basta uno. Abolito Peter Pan, troppi pirati che gravano sulle casse dello stato. Abolito Pinocchio, anche accorpando il gatto e la volpe in un unico animale, restano il vilipendio ai carabinieri e il chiaro riferimento a Mediaset del paese dei balocchi.

Ammesso Pollicino ma dovrà chiamarsi Allucione ed essere alto uno e settanta, per non costituire un palese sberleffo al nostro amato presidente del consiglio.

Proibito Hansel e Gretel, perché i mostri sono due, la madre e la strega, e inoltre si parla troppo di crisi economica.

Proibito il brutto anatroccolo. Se uno è brutto, lo è per motivi genetici e tale resterà. Inoltre Andersen era gay.
Parimenti proibito il gatto con gli stivali per la connotazione sadomaso.

Proibita, anzi proibitissima Cenerentola. Le cattive sono tre e assomigliano tutte a me.
Cioè alla vostra ministra superficiale, impreparata e ciarliera. Ma la vostra Ministra Unica.


Stefano Benni

31/10/08

L'immaginario dei bambini oggi?

Proseguo la tradizione e vi propongo l'intervista di Roberto Denti dedicata al grande illustratore Roberto Innocenti, uscita su Tuttolibri-La Stampa il 19 aprile 2008, in occasione della mostra "Dentro il dettaglio".

Tagliente come sempre ed, ahimè, estremamente realista.


Tuttolibri - La Stampa, sabato 19 aprile 2008


Roberto Innocenti, toscano di Bagno a Ripoli, 68 anni, è l'illustratore italiano più celebrato e famoso nel mondo. Gli è appena stato assegnato l'Andersen Award, che riceverà il prossimo settembre a Copenhagen: l'ultimo italiano ad averlo avuto è stato Gianni Rodari nel 1970. Oggi Innocenti sarà al Milano, al Festival del libro per bambini e ragazzi «Quantestorie», che gli dedica una mostra: un'occasione preziosa per ripercorrere le sue illustrazioni che hanno sempre la forza di una incredibile coerenza narrativa e comunicano emozioni inattese, mondi reali e immaginari, sensazioni imprevedibili.


Come ha cominciato a occuparsi di illustrazione di libri per ragazzi?

«Ho sempre inteso il mio progettare, disegnare, dipingere, come la preparazione di un prodotto destinato alla moltiplicazione, alla riproduzione in serie, e quindi finalizzato alla diffusione nel sociale, alla fruibilità, perfino alla pubblica utilità. L'illustrazione per me consiste nel raccontare e non dovrebbe essere, e non è, rivolta solo ai ragazzi».

La sua tecnica pittorica è cambiata dagli inizi attività o è sempre rimasta la stessa? E quale tecnica usa?

«Io non considero la cosiddetta "arte applicata" una sottospecie dell'arte e la tecnica usata cambia a seconda delle sue applicazioni. Ho usato molte tecniche scelte per rispondere alle esigenze e ai materiali delle varie produzioni; la tecnica che si è più evoluta è quella che ho usato di più, probabilmente l'acquerello, poi il segno a china, attualmente lavoro a tempera. Per la riproduzione a stampa ogni tecnica va bene, mai multipli, le copie, sono fedeli al racconto, ai contenuti, abbastanza ai colori, non certo alle materie con le quali è realizzato l'originale».

I suoi libri, da «Rosa Bianca» allo «Schiaccianoci», da «Pinocchio» a «Cenerentola», sono sempre stati pubblicati prima in Paesi stranieri. Perché è stato costretto a rivolgersi all'estero? O è stata una sua scelta?

«L'apprendistato l'ho fatto con gli editori italiani, ma le regole erano inaccettabili: per quattro soldi dovevo rinunciare ai diritti ed anche agli originali, e questo valeva per tutta la "professione". Il precariato ha radici lontane... L'estero è arrivato per caso, una salvezza inaspettata, altrimenti non avrei realizzato né pubblicato niente, non farei illustrazione. Dopo il rifiuto del mio primo progetto, Rosa Bianca, che è del 1979, e la sua affermazione all'estero, ho un certo sospetto sulle condizioni reali della libertà nell'editoria del Paese che inventò il fascismo».

Come giudica l'attuale situazione nel campo dell'illustrazione per bambini e ragazzi? Vede qualche maestro emergente come a suo tempo sono stati Munari e Lionni?

«E' rimasta qualitativamente più o meno la stessa di tanti anni fa: tanta roba che non merita altra definizione di merce, e qualche punta avanzata, qualche raro fiore nel deserto. Si importa poco di buono dall'estero, e quindi avverto una diffusa provincialità. Temo che anche nell’illustrazione siamo fra gli ultimi. Ma non mi piace fare graduatorie, ci sono bravi illustratori anche in Italia, con stili o filosofie le più diverse. Molti illustratori, e non solo, sono emigrati o trovano più lavoro all'estero, e hanno lì la possibilità di emergere e affermarsi; altri, credo con parecchio sacrificio producono per le "punte avanzate", e dato il numero dei lettori faccio loro tanti auguri.Nel resto del mondo, gli editori più attenti notano una diminuzione di illustratori sia qualitativa che quantitativa, non so se è vero, se è una tendenza o una contingenza.Certo è che, se si pensa ai soldi, queste carriere comunque vada, non consentono lussi né successi editoriali che un tempo potevano capitare a Lionni, Sendak, Ungerer ed anche a Munari».

A cosa sta lavorando ora?

«Ho finito un libro sulla storia del ’900 vista da un luogo soltanto, ad acquerello. Sto aspettando il testo che lo racconti con le parole, secondo una procedura inversa a quella classica dell'illustrazione. Mi rendo conto che lo scrittore può sentirsi prigioniero o sacrificato, perciò ho deciso che i prossimi libri li scriverò io, prima di illustrare, o mentre illustro, perché farlo dopo sarebbe faticoso. Ora lavoro a tempera su una versione eccentrica di Cappuccetto Rosso che intitolerò forse Tempo variabile, con forti allusioni sia alla meteorologia che all'epoca».

Anche l'immaginazione è soggetta alle influenze culturali. Lei, con una «Cenerentola» Anni Venti, ha fatto una proposta rivoluzionaria.

«Non penso che la mia Cenerentola sia "rivoluzionaria". La prima Cenerentola scritta era barocca, si trattava di una fanciulla in condizioni miserabili che sognava di sposare il Re. Nella versione iconografica più diffusa dopo Disney era la stessa derelitta che aspira a un principe, ispirata a Sissi e Francesco Giuseppe.Volendo rimanere fedeli al testo, la corte d'Inghilterra e la moda frivola del 1920 erano per me un "luogo adatto". Aggiornandolo ad oggi, la protagonista potrebbe voler diventare una "velina", sposare un calciatore, o ancora il re d'Inghilterra...Anche a Hollywood ogni tanto spolverano Cenerentola. Fui fortunato perché a me chiesero una interpretazione di Cenerentola lasciandomi libero, come spesso usa all'estero, ma in compagnia di Sarah Moon, Seimour Chwast, Roland Topor, Heinz Edermann, George Lemoine, André François, Monique Felix, Etienne Delessert...».

Come vede l'immaginario dei bambini oggi?

«Se l'immaginazione esiste, è il prodotto di influenze, giacimenti, correnti, venti, maree, memorie, riferimenti, perfino offese "culturali".L'immaginario dei bambini di oggi lo vedo occupato, costretto, plagiato, denutrito e obeso. L'immaginario degli spettatori drogati dagli effetti speciali, delle emozioni a gettone, del leggere non come piacere ma come fatica. L'immaginario secondo la religione del "mercato".L'immaginario della televisione di Amici e di Isole senza tesoro, in cui prevale l’ esibizione del nulla. L'immaginario è oltre la siepe, oltre gli scaffali delle merendine e dei grassi idrogenati, spero che i ragazzi lo cerchino: che rompano i muri per cercarlo, perché l'immaginario non è trovare ma cercare».

Fabio

16/10/08



Nati per leggere è un progetto di promozione della lettura ad alta voce, rivolto ai genitori di bambini in età prescolare. L'obiettivo che si prefigge è quello di sensibilizzare le famiglie circa l'importanza di leggere ai propri figli sin dalla più tenera età.
La
biblioteca di Brugherio ha istituito nell'anno 2003 un progetto locale NPL. All'interno di questo progetto sono stati organizzati alcuni corsi di formazione estremamente interessanti, rivolti a tutti: genitori, insegnati, pediatri ed addetti ai lavori (bibliotecari, editori, illustratori).
In particolare segnalo “
Leggere: un gioco da bambini”. Gli incontri si sono strutturati come un'alternanza di concetti teorici esposti da una psicopedagogista (esperta in tematiche relative al piacere del leggere) ed esempi di lettura condotti da un attore professionista.
L'approccio semplice, chiaro ed esaustivo, costituisce un ottimo compendio per chi vuole approfondire la materia.
I testi delle relazioni e le bibliografie presentate durante gli incontri di formazione, tutti
scaricabili, sono uno strumento sicuro ed indispensabile per chi voglia avvicinarsi, consapevolmente, all'oggetto “libro” e soprattutto conoscere quell'alieno strano e misterioso chiamato “bambino”.

Fabio

14/10/08

Incontro illustratori


degli ILLUSTRATORI

Una serata di discussione e strategie per il futuro della professione



Giovedi' 16 ottobre 2008

ore 18:30-20:30

presso lo spazio
CHIAMAMILANO


in Largo Corsia dei Servi, 11 a Milano

MM1 - San Babila, capolinea autobus 73, autobus 60, tram 12 - 15, bici, piedi, dirigibile, ecc.


Vi aspettiamo.


A.I. ASSOCIAZIONE ILLUSTRATORI
E.I.F. EUROPEAN ILLUSTRATORS FORUM Italia

08/10/08

Faccia a faccia


Josef Wilkon discute del suo lavoro con il suo lavoro